Una serata indimenticabile per Cividale, da incubo per Udine. Il primo storico derby di A2 era andato ai gialloblu con l’ultimo libero di Miani a segno e l’ultimo possesso decisivo sprecato dall’APU. E da quella partita Cividale e Udine sono ancora lì, appaiate in classifica, con Udine che cerca disperatamente di rientrare tra le prime tre, una missione resa ancora più difficile dagli svantaggi negli scontri diretti, e Cividale che ha festeggiato domenica la prima salvezza della sua storia in A2. Ma il derby di ritorno ha un altro sapore, perché ora sullo sfondo ci sono i playoff. E se per Cividale, una vittoria significherebbe en plein nella seconda fase, con il vantaggio quindi di partire da prima in classifica a punteggio pieno negli scontri diretti nella fase incrociata con l’altro girone, per Udine i due punti nel derby sarebbero ossigeno puro, per evitare di partire negli ultimi posti ed essere da subito costretta ad inseguire.
Dieci giorni di attesa per Cividale, che per gli impegni della Nazionale e del neo ducale Redivo ha fatto slittare la gara con Rimini a metà marzo. Trasferta complicata, per la logistica più che per il campo invece per Udine, chiamata a bissare il successo con Ravenna anche con CHIETI in Abruzzo. E testimonianza del fatto che sarà una partita infuocata è anche il tempo record con cui sono stati polverizzati i cento biglietti messi a disposizione dal Carnera per le Eagles, che, in dieci minuti, sono spariti dalla circolazione. Potrebbe essere una partita da tutto esaurito quindi, per un’altra incredibile serata di basket targata, in ogni caso, Friuli Venezia Giulia.