Il progetto di fusione fra Confidi Friuli e Fidi Impresa e Turismo Veneto è al centro di un vivace confronto anche sul piano strettamente politico. Nei giorni scorsi hanno espresso forti perplessità e dubbi sull’operazione sia il capogruppo del Patto per l’Autonomia in Consiglio Regionale, Massimo Morettuzzo, sia il presidente del Pd del Friuli Venezia Giulia, Franco Lenarduzzi. Per Morettuzzo, l’operazione è “l’ennesimo tassello di un disegno che mira in modo evidente a togliere potere decisionale al territorio regionale, e in particolare al Friuli”. Per Lenarduzzi, più che di fusione si tratta di un “assorbimento” del Confidi friulano in quello veneto e di una “resa” rispetto “al protagonismo e all’ambizione di essere parte attiva sugli ingranaggi del motore dell’economia regionale”. A Morettuzzo ha risposto il consigliere regionale Edy Morandini, della Lista Fedriga presidente, a parere del quale l’operazione “rappresenta un importante valore aggiunto per la nostra regione”.
Oggi è intervenuto il capogruppo del Pd, Diego Moretti, per il quale l’assessore Bini, “dopo aver rinunciato a un investimento da più di 2 miliardi di euro” per l’acciaieria Metinvest-Danieli nell’area dell’Aussa Corno, ora “vorrebbe trasformare il Friuli Venezia Giulia nella dependance del Veneto con la fusione di Confidi Friuli con Fidi impresa e turismo Veneto”, con “l’inevitabile epilogo” di “andare a rimorchio e a servizio” del Cofidi veneto.
Fusione confidi, è bufera politica
Secondo il capogruppo del Pd, Diego Moretti, per il quale l’assessore Bini, “dopo aver rinunciato a un investimento da più di 2 miliardi di euro” per l’acciaieria Metinvest-Danieli nell’area dell’Aussa Corno, ora “vorrebbe trasformare il Friuli Venezia Giulia nella dependance del Veneto
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