A Ciconicco di Fagagna la rievocazione della Passione di Cristo

L’associazione culturale “Un Grup di Amis” organizza per le serate del 17 e 18 settembre la manifestazione che solitamente si tiene nel Venerdì Santo di Pasqua. Un centinaio i figuranti
Redazione
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Nonostante le restrizioni imposte dall’emergenza pandemia nella frazione fagagnese, l’associazione culturale “Un Grup di Amis” organizza per le serate del 17 e 18 settembre la manifestazione che solitamente si tiene nel Venerdi Santo di Pasqua. Un centinaio i figuranti che saranno protagonisti della manifestazione che ha come tema dominante il ruolo della donna.

La prenotazione è CONSIGLIATA ma non obbligatoria. Si potranno fare via sms-WhatsApp al numero 351 8778014 o via mail all’indirizzo: [email protected]

L’ingresso sarà consentito ai soli possessori di green-pass.

Il tema

Lo spunto per il tema conduttore di questa edizione della Sacra Rappresentazione della Passione di Ciconicco è arrivato intrecciando diverse idee: l’ambiente e il rispetto per il Creato, le figure femminili attorno a Gesù e più in generale i rapporti fra “maschile” e “femminile”, il periodo storico che l’umanità sta videndo, ricco di tensioni e speranze sul crinale di una Storia in evoluzione e infine la Storia umana ricamata come una stoffa preziosa dalla presenza divina.

Temi cuciti assieme, approfonditi e illuminati anche da Papa Francesco nelle sue due encicliche: “Laudato si'” e “Fratelli tutti”. Anche noi abbiamo voluto intesserli, convinti che il tempo storico che stiamo vivendo chiede di guardare globalmente ai fenomeni che toccano l’umanità in modo sempre più vivo ed urgente.

La storia che quest’anno fa da controcanto a quella della Passione è – sinteticamente – storia dell’umanità: parte dalla perdita dell’armonia simboleggiata dal peccato originale compiuto da Adamo ed Eva ai piedi all’Albero della Vita e a piccoli passi compie un percorso circolare che torna a quell’Albero, divenuto però Croce di Salvezza.

I suoi protagonisti principali sono, accanto a Gesù, alcune figure di donne: ma non si tratta di una celebrazione delle figure femminili, piuttosto abbiamo voluto mettere in evidenza come sia necessario superare ogni divisione (di genere, di classe, di provenienza…) per riscoprirci – tutti – come esseri umani. L’idea che una persona o un gruppo di persone possano possederne altre, disporne, cancellarle per il proprio interesse è l’idea da abbattere. Di idee del genere dobbiamo liberarci.

Una via per farlo ce la indica Maria, giovane donna che sa guardare alla profondità delle cose e con fiducia e semplicità ci indica comprensione e accoglienza come basi per generare vita.

Una possibilità c’è: l’umanità può ripartire se riscopre la capacità del perdono e frena la sua sete di potere e sopraffazione. Gesù indica chiaramente all’umanità lacerata come ricomporre i fili della Storia e anche delle nostre singole storie personali. Irrompe una logica totalmente altra, una logica che richiede scelte radicali e non consente finzioni o compromessi di comodo: mettere da parte il proprio ego e collaborare al progetto di un’umanità rinnovata, perché tutti “siano una cosa sola” (Gv 17, 21), accorgendosi e lasciando spazio agli altri per avere altrettanto riconoscimento e attenzione per noi stessi.

La trama del “femminile”, che non vuole contrapporsi al maschile ma completarlo, è fatta di accoglienza, comprensione, ascolto, perdono. Questi sono gli strumenti con i quali, dopo la sua esperienza terrena, Gesù ci ha indicato la Via da seguire: ora sono le nostre azioni, le nostre stesse mani a dover riannodare i fili del Regno di Dio.

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